04 settembre 2020

Self Care September - Day 1

Self Care September - Day 1 - Scrivi dell’impatto che quest’anno ha avuto sulla tua salute mentale

Grazie al 2020 credo che tutti abbiamo da riflettere.

Io qualche riflessione durante il lockdown l'avevo già fatta.

Guardare indietro non è semplice.

Voglio dire, abbiamo passato quanti …. 3-4 mesi chiusi in casa, lontani dalla nostra realtà eppure le giornate sembrano fuse tutte assieme.

Per quanto ti tenessi occupato, e io mi sono tenuta occupata, fidati, a guardare indietro sembra un tutt’uno.

Mi ricordo bene quando a inizio marzo stavano cominciando a chiudere un po’ in giro, c’erano le zone rosse

Le persone non si potevano spostare, i turisti rimasti in giro erano allerta su eventuali cambi o cancellazioni di treni e aerei per tornare a casa.

Al lavoro la situazione era pesante, disdette su disdette, e-mail, telefonate. 

Con i pochi turisti che continuavano ad arrivare, non sapevi come comportarti.

Cercavi di essere il più naturale possibile, ma sotto sotto un briciolo di paura e incertezza ce l’avevi sempre.

Arrivavo a fine giornata e mi domandavo "quando si decideranno a chiudere in modo definitivo?" 

Per quanto assurdo. 

Mi ricordo di una conversazione con una mia amica. 

Erano le 11 di sera. 

A letto.

Entrambe che volevamo stare a casa come tutti perché non sapevamo come comportarci o quanto fosse grave realmente la situazione. 

Per strada non c’era nessuno.

Fino a che arriva la notizia che dobbiamo stare tutti chiusi in casa.

La sensazione di oppressione al petto, non sai, non capisci, non puoi più fare niente

Sembra che anche aprire la finestra di casa non vada bene.

E allora pensi al lavoro, ai soldi.

 

Per il lavoro che faccio io, nell’hospitality o comunque nei servizi, non esiste smart working. 

Mancano le persone, manca il lavoro. 

E allora pensi "cosa posso fare di diverso?"

Ma cosa vuoi fare se nessuno sa nulla ed è tutto un grande interrogativo?

Così mi concentro sulla mia casetta, la mia realtà, un giorno alla volta.

Cosa posso fare io per passare le giornate e trarne il meglio? Ovvero fare in modo che non sia tempo sprecato.

E così trovi corsi, video, podcast, leggi, impari, ti alleni, prendi il sole dalla finestra, cucini, e cerchi di tenerti in contatto con le persone.

Senti gli amici soliti come se la passano.

Ti allarghi un po’ e comincia a sentire persone che non senti da tempo, ex colleghi, ex compagni di scuola.

Pensi che “tanto non hai nulla da perdere” e scrivi a persone che ammiri su internet, tanto siamo tutti a casa, abbiamo tempo, magari ti rispondono. 

Ed ecco che si instaura un rapporto e grazie ad una live chat (da lunedì al venerdì alle 5.30 pm) si crea una famiglia virtuale da ogni parte del mondo. 

Almeno hai questa nuova costante.

E impari a stare senza toccare nessuno, perché non si sa mai.

Ma siamo esseri sociali, abbiamo bisogno di questo contatto.

Un semplice abbraccio ci rilassa e ci fa stare bene.

Ti ricordi l’episodio di Grey’s Anatomy in cui la dottoressa Dixon ha un attacco di panico e la Bailey e la Young la abbracciano

Perchè una pressione costante rallenta il battito cardiaco, le funzioni metaboliche e rilassa i muscoli.

E pensa che secondo una mia amica io ho gli abbracci alla Tigro, di Winnie the Pooh.

Fast forward ad oggi.

Dopo una parvenza di normalità, in cui ci siamo tutti un po’ rilassati, forse un po’ troppo, torna a crescere l’allerta.

E stai attento qui e stai attento li.

E fare un lavoro a contatto con le persone....È proprio stressante a livello mentale.

Però TGIF. Domani è il weekend e sono a casa.

Direi che come impatto mentale questo basta e avanza.

E per te, qual è stato l’impatto mentale di quest’anno?

Rispondi qui sotto in modo anonimo, o prendi nota su un foglio. Ma scrivi da qualche parte, perché non sai cosa potrebbe venire fuori.

Preparati per domani – Day 2!

Take care