10 marzo 2020

#iorestoacasa e sto bene

Il lato positivo dello stare a casa quando non abbiamo scelta

Diario di una quarantena



Vogliamo sempre quello che non possiamo avere.


Ci avete mai fatto caso?

Fin da piccoli.

Vuoi il gioco che hanno anche i tuoi amici ma mamma e papà non te lo comprano, vuoi avere il cellulare super tecnologico appena uscito anche se lo usi solo per scattare foto, vuoi il ragazzo seduta due file davanti a te, vuoi la macchina sportiva ma non sai guidare, vuoi viaggiare ma non hai i soldi.

Vuoi uscire quando ti è chiesto di stare a casa.

Vuoi stare a casa sul divano a guardare la tv quando devi andare al lavoro.

Che vita di merda che viviamo. 

Che tristezza il genere umano.



Sempre aspettando e desiderando quello che non abbiamo. Concentrati sul futuro che è incerto e impegnati a paragonarci con gli altri.



Perché non riusciamo a concentrarci sul presente e cerchiamo di fare il meglio con quello che abbiamo?

Ovviamente la situazione in cui ci troviamo oggi, all’alba del 10 Marzo 2020, è qualcosa di nuovo per tutti.

Come tutte le cose nuove richiedono adattamento e cambiamento. E cambiare è la cosa più difficile per tutti.


Non per altro ci facciamo sempre riconoscere dall’estero. Gli italiani che fanno i furbi e non rispettano le regole. 
Sempre a pensare al “vuoi mai che succeda a me”. 
Poi quando ci succede qualcosa, aiuto mamma, e diamo la colpa al governo che non ha fatto le cose fatte bene.

Io dico … coprirsi il naso e la bocca quando starnutisci o tossisci, devono dircelo quando siamo in emergenza sanitaria?! La mamma non te lo ho insegnato? 
Si chiama umana decenza, no coronavirus.

Se mi conoscete, sapete come la penso. 

Tutto accade per una ragione. 

Accade per noi. Non a noi. Per noi.

Il che vuol dire che abbiamo qualcosa da imparare da tutto questo. 
Non è una sfiga che “capitano tutte a me”.

E cosa dovremo imparare da tutto questo?


Ad esempio a prenotare le vacanze con la tariffa rimborsabile,
sennò sono cavoli amari.

Potremo non capirlo fino alla fine. Sicuramente ognuno di noi impara qualcosa da tutto questo.

Potremo imparare ad annoiarci come prima dell’avvento della tecnologia.

Potremo imparare a conoscerci meglio: chi siamo, cosa vogliamo, cosa ci rende felice, chi vogliamo continuare a frequentare perché ci rende persone migliori.

Potremo usare la tecnologia a nostro vantaggio:
  • guardare serie tv in inglese o in una lingua che vuoi migliorare
  • seguire un corso online e impara qualcosa di nuovo o approfondire qualcosa che ci ha sempre incuriosito ma abbiamo sempre messo in disparte.

Potremo cucinare, ovviamente, sperimentare e provare a fare qualcosa di diverso dalla solita pasta per pranzo


Che ne dite di sentire qualche amico, ex collega o compagno di classe con il quale andavate d’accordo ma poi vi siete persi di vista? Se tutto va bene riscoprite la relazione che c’era tra voi e vedi mai che alla fine avete ri-trovato un nuovo amico

Potremo cominciare a scrivere. Cosa? Quello che vuoi! Un diario, una libro, i viaggi mentali che ti fai riguardo a situazioni attuali e passate così ti dai pace e ti alleggerisci. Se vuoi li condividi con i social, sotto una foto, in un blog. Te li puoi anche tenere per te e non ti giudicherà nessuno. Ancora meglio!!

Potremo leggere. Allontanarci dalla nostra realtà e vivere la bella vita di qualcuno nel libro. Magari troviamo ispirazione.


Potremo scoprire una nuova forma di allenamento, at home, senza attrezzi o con qualcosa di minimo. Il web pullula di queste cose.

Potremo pulire casa e mettere in atto il famoso decluttering. Che sia di Marie Kondo o il tuo. Liberati di quello che non ti serve più.

Potremo chiedere a che abita con noi di insegnarci qualcosa. Avete la nonna? Ottimo! Chiedetele di insegnarvi a cucire un bottone o la ricetta per la minestra di fagioli che come la fa lei non la fa nessuno. Potrebbe tornarti utile quando al lavoro perdi l’unico bottone che ti tiene chiusa la giacca della divisa.


Prendiamo atto di questa situazione



Prendiamo atto del virus che c’è in Italia come in altre parti del mondo.
Potrebbe essere anche a casa tua e non lo sai perché sei talmente fortunato che stai bene.

Prendiamo atto che tutti stiamo facendo un sacrificio: che sia il semplice rinunciare all’aperitivo, controllare le spese dato che non si lavora o assistere le persone che più ne hanno bisogno.

Prendiamo atto che il mondo dopo non sarà più lo stesso, da un punto di vista economico e lavorativo.

Prendiamo atto che siamo piccoli e indifesi rispetto a madre natura. Se incendi, cavallette e riscaldamento climatico ancora non ce l'hanno insegnato, forse questo virus ci sveglia tutti.

Questa è la nuova realtà e prima riusciamo a farcene una ragione e ad accettare che le cose sono così per i prossimi giorni, prima riusciamo a vivere meglio e più serenamente.

Non sei figo se te ne freghi delle regole e delle difficoltà che le persone stanno realmente affrontando.
Non sei figo se continui a fare aperitivo con gli amici tanto “l’alcol copa i microbi”
Non sei figo se riempi il carrello e non lasci nulla a chi viene dopo di te.

Siamo tutti un po’ più adulti, responsabili.

Non devi dimostrare a nessuno chi sei o cosa fai. Alla fine della giornata, prima di andare a letto, ti guarderai allo specchio e dovrai fare i conti solamente con te stesso.

Potresti non essere d’accordo, potresti avere la tua opinione in merito, come tutti in questo momento.

Questo è il mio “potremo scrivere per liberarci la mente”. È un po’ tanto autoreferenziale e per questo spero che tu lo senta ancora più tuo.

Spero solo di averti intrattenuto, per 10 minuti, e di averti fatto pensare a qualcosa di nuovo o di diverso.

Sii allerta, ma non ansioso, che una mente agitata è una mente limitata.

Fino alla prossima,

Lavati le mani, tossisci e starnutisci nel gomito e #staiacasa

Buona vita!