28 maggio 2017

Spreco Alimentare: tra leggi, siti, app e buon senso!

Spreco alimentare: la rivoluzione della normativa italiana, il buonsenso di ognuno di noi e le idee innovative


Buongiorno Buongiorno!

Sono tornata oggi, con un nuovo post. So di esservi mancata la settimana scorsa! 

Beh dovete sapere che ho cominciato a lavorare in un hotel come cameriera per le colazioni. 

E vi dirò la verità, non è mica uno scherzo!

C’è da correre e darsi da fare come se non ci fosse un domani.

La gente alla mattina ha fame, sete, vuole il suo caffè altrimenti sembra che cada il mondo … oltre a questo devi portare via i piatti sporchi e rimpiazzare i tavoli. Arrivano le 13 che nemmeno ti accorgi.

Il weekend scorso era il primo post inizio lavoro e ho deciso di riposarmi. Vi dico solo che ieri sera alle 9 ho preso sonno in divano. 

Ero cotta a puntino.

Torno oggi alla carica con un nuovo post incentrato sullo spreco alimentare.

Perché?

Beh io, di mio, sono sempre stata attenta a non buttare via cibo.

I miei genitori mi hanno cresciuto facendomi sempre pulire il piatto prima di alzarmi da tavola. 
Pulisci il piatto!

Quindi per me non esiste l’idea di buttar via qualcosa.

Quindi, quando c’è da mangiare liberamente e la gente si serve da sola, io ho sempre un occhio critico. 

Va da se che, al buffet, ad esempio, la gente si prende montagne di cibo, oppure ordina un piatto caldo per poi lasciare li buona parte di cibo.

Vi giuro che i primi giorni ci sono rimasta molto male. Se pensiamo a quello che succede nelle altre parti del mondo, noi siamo molto fortunati e non ce ne rendiamo conto.
 
Cibo troppo buono per essere sprecato

Ovviamente non è il mio compito quello di dirvi: "non buttate via cibo" se è ancora buono. Ognuno dovrebbe avere il buon senso e capirlo da se.

 Varie sono le sfaccettature che riguardano lo spreco alimentare.

 Quando siamo a casa


Leggiamo le etichette
Leggere le etichette

Ricordiamoci che ci sono due tipi di scadenza:

Il termine minimo di conservazione o TMC: oltre il quale il prodotto è buono e NON dannoso per la salute ma potrebbe aver subito delle alterazioni delle sue proprietà specifiche di aspetto, organolettiche. 
Non viene intaccata la sicurezza alimentare del prodotto.

La data di scadenza: è la data oltre la quale il prodotto potrebbe diventare dannoso per la salute a causa della proliferazione batterica
Si usa per i prodotti ad alta deperibilità.

Ad esempio:

L’insalata, che sia in busta o in cespo, se vedete che si avvizzisce, non occorre buttarla via. 
Bagnatela, mangiatela, sarà brutta da vedere e la consistenza sarà strana, ma è ancora buona
Non ha senso buttarla via solo perché brutta da vedere. 
Non dovete mica servirla ai reali di spagna!

Mela avvizzita
Oppure una mela con le rughe?? Sarà una roga da pelare ma è buona!! Essendo allontantasi dell'acqua gli zuccheri saranno ancora più concentrati :)

Lo yogurt, ad esempio, ha la data di scadenza. Ma se lo mangiate anche 7 giorni dopo che è scaduto, non vi succede nulla! 

Sempre se è stato correttamente conservato. 

Si sarà ridotta solo la carica dei fermenti lattici
Ve lo dico per esperienza. Spesso mi è capitato di mangiare dello yogurt scaduto, eppure sono ancora qui con voi.

Supermercati e operatori del settore alimentare


Per questi enti, il 14 settembre 2016, è entrata in vigore la Legge contro lo spreco alimentare, Legge 19 agosto 2016, n. 166.
 
Nuova legge
Lo scopo di questa legge è quello di ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici.

Questo sarà possibile:

Favorendo il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a fini di  solidarietà' sociale, destinandole  in  via  prioritaria all'utilizzo umano.

Favorendo il recupero e la donazione di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà' sociale.

Introducendo azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti e a promuovere il riuso e il riciclo al fine di estendere il ciclo di vita dei prodotti.

 Nella legge viene fatta un distinzione tra spreco alimentare e eccedenza alimentare





Eccedenze alimentari: i  prodotti  alimentari,  agricoli  e agro-alimentari che sono invenduti o non  somministrati ; rimanenze di attività  promozionali;  prossimi al raggiungimento della data di scadenza; invenduti a causa di danni provocati da eventi meteorologici; invenduti a causa di errori  nella programmazione della produzione; non idonei alla  commercializzazione per alterazioni dell'imballaggio 

Spreco  alimentare:  l'insieme  dei  prodotti alimentari scartati dalla  catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche; per  la prossimità  della data di scadenza,  ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o  animale.

Secondo questa legge si possono donare anche i prodotti che hanno superato il termine minimo di conservazione a patto che siano rispettati gli standard di conservazione, trasporto, deposito.

Anche per i prodotti da panetteria è stata applicata questa normativa. Ovvero, tutti i prodotti invenduti entro le 24 ore dalla produzione, sono ancora buoni e possono essere donati.

Mi pare più che giusto. 

In fin dei conti quando comperiamo il pane per mangiarlo a casa, non lo mangiamo anche il giorno dopo quello che avanza, o sbaglio?

I prodotti che hanno superato il TMC e non sono adatti al consumo umano, possono essere destinati al compostaggio o utilizzati come alimenti per animali.

Una legge simile esiste anche in Francia

Quella italiana, punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica e permette di superare le difficoltà che molti donatori incontrano.

Con questa legge le entità che vorranno donare prodotti alimentari, potranno farlo liberamente e, a fine mese, fare un riepilogo con tutte le fatture necessarie e mostrarlo agli organi competenti.

In oltre, le entità che adotteranno questa legge, potranno godere di una riduzione della tassa sui rifiuti in proporzione a quanto dimostrano di aver donato.

Per una volta, l’italia sembra aver fatto qualcosa di sensato e di molto valido. 

Bisogna poi vedere di quanto effettivamente sarà la riduzione, ma intanto è un buon inizio.

Doggy bag - Masterchef
A quanto pare il Ministero provvederà anche ad emanare delle leggi per normare lo spreco alimentare per gli enti che somministrano prodotti alimentari come i ristoranti, le mense…

A cominciare dai ristoranti e dagli alberghi. 

Bisognerebbe introdurre la possibilità di portare a casa gli avanzi della cena che in fin dei conti si ha pagato.

In Italia questa pratica, della doggy bag, non è così diffusa.

Rihanna vino da asporto


Giusto qualche giorno fa ascoltavo una vecchia puntata di Decanter, radio 2, in cui si parlava di una foto di Rihanna in cui la si vedeva uscire da un ristorante con una bottiglia di vino in mano.



Ecco, per il vino secondo me è ancora più giusto che si possa portare via quello che avanza, dato che in fin dei conti, il vino costa!

Forse però un po’ci vergogniamo a chiedere di portare via quello che avanziamo. Sembra come dire:
"Dammi qua che non mi posso permettere di sprecare e domani mangio gli avanzi."

Ripeto, secondo me è solo una cosa nobile.

Diverse sono le iniziative sorte negli ultimi anni per avvicinare produttori e consumatori che vogliono ridurre gli sprechi di cibo

Tramite uno scambio o una riduzione di prezzo, ci si può liberare delle eccedenze dando da mangiare a qualcuno, che non per forza deve essere un bisognoso senza disponibilità economica.

Ecco qui 3 link a piattaforme nate proprio con questo scopo.

Ifoodshare


Last Minute Sotto Casa









Ratatouille


Come sempre spero di averti tenuto compagnia e di averti fatto pensare.

Ti invito a consultare questi siti, perché, alla fine, a tutti fa comodo ritrovarsi con qualche centesimo di più in tasca

Se poi sappiamo di fare anche del bene, meglio ancora!


Fino al prossimo post, buona vita!

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