Formaggi in Villa: la manifestazione dedicata a formaggio, olio, vino, birra e salumi con le eccellenze italiane
Buongiorno buongiorno!
Reduce da un pomeriggio all’evento “Formaggi in Villa”, quale miglior momento per scrivere un post?
Avete mai sentito parlare, di questo evento?
Io ne sono venuta a conoscenza l’anno scorso, quando dopo un esame alla mattina, con un mio compagno di corso di Treviso siamo andati a vedere in cosa consistesse. Quella volta l’ingresso era a pagamento, questa volta, l’ingresso era libero.
Considerando che era l’ultimo giorno di evento, che coincideva con il 25 aprile giorno di festa, che l’ingresso era libero e la location, Villa Farsetti, da favola
… vuoi che ci sia poca affluenza?
Era pieno!
Noi siamo arrivati sulle 15 e verso le 17.30 stavamo tornando via. Voi non avete idea di quanta gente stesse arrivando in quel momento, eravamo controcorrente a voler uscire.
Famiglia Alfier VS il resto dei visitatori.
- Punto di ristoro all’aperto: diversi tendoni stile sagra che ospitava cheese bar, wine bar, birrifici, bistrot di vario tipo dalla risotteria all’oyster bar, dalle crespelle al gelato
- Percorso esterno, riparato, in cui c’erano espositori di ogni tipo: formaggio, birra, vino, olio
- Percorso interno: al piano terra e al primo piano della villa, sempre con espositori di formaggio, birra, vino e olio; in un edificio distaccato era ospitato il salone dell’alta salumeria italiana.
Essendo arrivati dopo pranzo, abbiamo ampiamente snobbato la parte di ristorazione all’aperto e ci siamo subito dati da fare a visitare gli stand. Siamo partiti dal percorso esterno, passando per la salumeria e poi ci siamo dedicati all’interno della villa.
Family Farm - Torta di Nocciole |
Burro di tartufo bianco - La cerca tartufi bio |
Qualche stand più avanti, un signore marchigiano distribuisce grissini assaggio con hummus di tartufo. E qui cade il secondo morto: mio papà, dipendente da tartufo. Dopo essersi fatto raccontare e assaggiare di tutto e di più sui tartufi, compra il burro al tartufo. E sono passati nemmeno 10 minuti dal nostro arrivo.
Comincio a temere per il portafoglio familiare.
Continuiamo a seguire gli stand, soffermandoci qui e li ad assaggiare qualche formaggio, dell’olio, l’aceto balsamico di mele e di pere dell’azienda CIPOF.
Aceto balsamico di pera |
Questa credo sia una novità per quasi tutti.
Aceti balsamici fatti con mosto d’uva, aceto di vino e rispettivamente succo di mela o di pera.
Al palato l’aceto balsamico di pera è molto delicato, quasi non si sente la pera, arriva solo dopo in bocca.
Aceto balsamico di mela |
L’aceto balsamico di mela, invece, è molto più deciso, più pungente e la mela si sente subito. Gusti interessanti, e complimenti per l’innovazione.
Non è un prodotto che fa per me, essendo un po’ troppo particolari credo che mi stancherei subito ad usarli e rimarrebbero sullo scaffale.
Arriviamo al terzo morto, io. Quando i miei occhi cadono su un bicchierino da degustazione di ricotta del Caseificio Morandi, non ho più capito nulla. Mi sono subito messa in fila per il mio turno. Tenetevi tutti i dolci e i tartufi, ma una buona ricotta non me la toglie nessuno.
Perché sono tanto fissata con la ricotta?
Perché mi ricordo quando ero piccola che ne trovavamo una buona buona, in un cestino di plastica verde. Se al giorno d’oggi volete una ricotta, e magari la cercate al supermercato…auguri! A parte avere una consistenza strana, sembrano creme spalmabili, hanno tutte la crema di latte, la panna, il latte. Non si trova una ricotta in cui si vedano i fiocchi di ricotta e che sia fatta solo di siero.
Mi ricordo quando siamo andati in summer school, al primo anno di università. Abbiamo visitato un paio di caseifici e abbiamo avuto occasione di assaggiare la ricotta appena fatta, con latte buono. Beh, io e Giulia, mia compagna di corso, abbiamo fatto fuori non so quanta ricotta. Era semplicemente buona. Appunto perché è semplice. Se il latte è buono, non serve aggiungere altro per dare gusto ad un alimento così semplice.
Così, tornando alla fiera, ovviamente ho comprato una fetta di ricotta. Non potevo farmi scappare l’occasione da sotto il naso.
Inutile dirvi che i produttori li presenti sono tutti artigianali e i loro prodotti hanno un gusto genuino, di una volta, mi verrebbe da dire.
Tra i vari stand ho l’occasione di assaggiare un olio dioliva Pugliese, se non erro. Beh, uno solo di olio ne ho assaggiato quel giorno e questo era favoloso.
Olio extravergine di oliva |
Verde come l’erba quando ha appena piovuto, fresco, un pizzico amaro ma delicato, molto profumato … quasi di pomodoro acerbo … era la fine del mondo.
Vi giuro, sono quelle cose che dice … cosa mangiamo sta sera? Bruschetta con l’olio buono e sei contento come una pasqua.
Questa volta l’ho lasciato al miglior offerente. Il prezzo è completamente giustificato per la qualità del prodotto, che prevede la raccolta manuale delle migliori olive, la spremitura a freddo.
Ovviamente i nostri acquisti non si sono esauriti qui. Abbiamo preso qualche altro pezzo di formaggio e del riso.
Del riso?!
Si. Abbiamo assaggiato una insalata di riso fatta con riso Venere, riso Ermes e riso aromatico (tipo basmati, ma una varietà autoctona) condito con dell’olio di oliva e dei pomodori secchi.
I gusti diversi e dolci delle 3 varietà di riso, assieme alle consistenze leggermente diverse, creavano una esplosione in bocca non da poco.
Riso Aromatico, Ermes, Venere |
Ecco che, nonostante si trovino anche al supermercato questi risi qui; comperarli dal produttore che con pazienza e passione ti racconta la lavorazione, ha tutto un altro gusto.
Con nostra sfortuna, il riso aromatico era finito.
Mica è stupida la gente! Quando qualcosa è buono lo riconosce subito.
Così abbiamo ripiegato su un buon vecchio integrale che non fa mai male. Questo è il produttore, che con passione ha cominciato a vendere anche online, per rimanere al passo con i tempi e permettere a tutti di assaporare il frutto del suo lavoro.
Come ogni fiera con possibilità di degustazione gratuita, non possono mancare gli ingordi.
E ovviamente io non posso esimermi dall’esprimere il mio disappunto.
Passi i bambini che, vabbè dici, magari si annoiano, vedono cibo gratis e piluccano.
Ma le persone adulte, che hanno imparato le buone maniere e che credo siano cresciute con il detto “beati gli ultimi se i primi hanno creanza”, sono proprio vergognose.
Proprio all’inizio, una signora mi si piazza davanti e si mette in mano 4-5 cubetti di formaggio, lo stesso per giunta, e se li mangia come fossero noccioline. Io ero li basita, che la guardavo. Stavo per dirle se per cortesia ne poteva lasciare uno a me. Ma non avrei mai il coraggio di fare una cosa del genere. Se la persona pensa di essere scalta e furba, buon per lei.
Vi prometto che siamo giunti alla fine. Basta ramanzine e basta sproloqui.
Solo una cosa vi voglio invitare a fare.
Prendete parte a eventi di questo tipo. Che siano sagre di paese o fiere, in cui ci sono persone in carne ed ossa che vi propongono i loro prodotti, andate a fare un giro.
Troverete di quelle chicche gustose che vi ripagheranno per esservi scomodati dal divano. Poi, quando apprezzate qualcosa ditelo al produttore, fate un complimento sincero.
Spesso basta poco per rallegrare una persona che sta in piedi tutto il giorno e vede passare innumerevoli persone che magari sono li solo per approfittarsene.
Buona vita!