Aceto di mele: gusto, salute e bellezza. Un prodotto, molti benefici
Hey guys!
Mi sembra di avervi tediato abbastanza con questo Carnevale veneziano, prima e dopo i pasti, no?
Oggi ho deciso di tornare a parlare di argomenti seri. No, non la Quaresima che segue il Carnevale, non preoccupatevi. Il protagonista di oggi sarà l’aceto di mele. Chi conosce l’aceto di mele? Chi lo usa regolarmente? Lo usate in cucina per il sapore o per i suoi benefici sulla salute?
Noi abbiamo cominciato ad usare l’aceto di mele ormai da un bel po’ di anni. Ce lo fece scoprire una signora che ha una azienda agricola biologica a Treviso e produce mele.
Ah, nella vita quotidiana, non uso mai il passato remoto! Frasi tipo “ ce lo fece conoscere”… non le direi mai! Ma a scriverle mi vengono bene.
Comunque, con queste mele la signora ottiene il succo di mele, il sidro e l’aceto. Da quel momento in poi, ci siamo convertiti all’aceto di mele. All’inizio non si trovava facilmente al supermercato, ma ormai si è abbastanza diffuso.
Se siete curiosi di saperne un po’ di più, rimanete qui, perché vedremo:
- come si ottiene
- che tipi di aceto di mele esistono in commercio
- quali benefici gli sono attribuiti
- come usarlo tutti i giorni
Aceto di mele
L’aceto è il liquido acido che si ottiene dalla fermentazione acetica ad opera di batteri, di etanolo in acido acetico. Questa trasformazione avviene in presenza di aria e acqua. La base su cui operano i batteri può essere il vino, il sidro, l’idromele o il mosto, ma anche il riso o la frutta cotta.
L’aceto di mele si ottiene quindi dal sidro di mela o dal mosto di mela.
Il sidro è una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione alcolica delle mele.
Il mosto di mela non è altro che il liquido denso che si ottiene dalla lavorazione meccanica delle mele con eventuale aggiunta di acqua.
Il primo passaggio per ottenere l’aceto è la fermentazione alcolica in cui i lieviti trasformano gli zuccheri della frutta in etanolo.
Fermentazione alcolica delle mele |
A questo punto, sono necessari i batteri acetici per la fermentazione acetica, in cui avviene la trasformazione dell’etanolo contenuto nel sidro o nel mosto, in acido acetico.
È come se stessimo facendo l’aceto di vino, solo che il substrato è dato dalle mele.
La temperatura cui avviene questa fermentazione acetica si aggira sui 20-25 gradi e il tempo richiesto è di 4-5 settimane.
Durante le fermentazioni si formano dei prodotti che vanno ad intorbidire il nostro aceto. Questi scarti sono chiamati “madre”. La madre dell’aceto non è altro che l’insieme dei batteri e degli enzimi liberati durante le fermentazioni che conferiscono un aspetto torbido all’aceto.
Aceto di mele in commercio
Questo ci porta a parlare di quali tipi di aceto si trovano in commercio.
Magari alcuni di voi, leggendo della presenza di una sostanza opaca e con i batteri, ha avuto dei brividabadibidi lungo la colonna vertebrale. Ecco infatti che il mercato vi viene in soccorso, con l’aceto di mele filtrato. Questo aceto filtrato potrebbe essere anche pastorizzato. Ha quindi subito un processo termico per cui si riduce la carica batterica e l’aspetto diventa più uniforme.
Aceto di mele filtrato e pastorizzato |
Per chi non si ferma alla copertina del libro, ma vuole anche un po’ di sostanza, il mercato propone l’aceto di mele non filtrato e solitamente non pastorizzato. Questo è, a rigor di logica, opaco, con la madre, con i batteri e i vari sedimenti.
In soldoni, l’unica differenza è la presenza della madre dell’aceto e quindi dei batteri e dei sedimenti derivanti dalla fermentazione.
Entrambi gli aceti hanno un’acidità del 5%. Sono perfettamente intercambiabili in cucina.
Anche se … c’è un anche se.
Solitamente noi prendevamo un tipo di aceto di mele, filtrato e non pastorizzato. Il colore è ambrato, bello uniforme , e il gusto è abbastanza pungente.
Dopo aver scoperto i benefici della madre, ho cercato l’aceto non filtrato.
Questo è più chiaro, opaco, bisogna agitarlo prima di usarlo altrimenti la madre si deposita tutta sul fondo e il gusto è più dolce! Paradossalmente, secondo me, sa più di succo di mela e meno di aceto.
Eppure l’azienda produttrice delle due varianti di aceto è la stessa!
L’unica differenza è data dalla filtrazione.
Aceto di mele non filtrato |
Bene. Ora che sappiamo com’è prodotto e che abbiamo una scelta da compiere al supermercato, resta da domandarsi perché comprarlo?
Benefici dell'aceto di mele
Per la presenza di batteri buoni! Come tutti i cibi fermentati dovrà pur esserci qualche beneficio, altrimenti perché scomodarsi a farlo in primo piano?
In realtà non ci sono studi scientifici a supporto dei benefici curativi dell’aceto di mele.
Ma allora perché tanto interesse? Perché è usato da moltissimi anni. Già Ippocrate ne parla, e perché le persone che lo assumono con regolarità hanno manifestato dei benefici.
Solitamente l’aceto è usato per pulire, disinfettare, eliminare il calcare, preservare il cibo. Infatti, l’acidità dell’aceto blocca la crescita di batteri dannosi, quali l’Escherichia Coli, ad esempio. Non per altro esistono i sott’aceti. Avete mai provato a fare i gargarismi con l’aceto quando avete mal di gola?! Vi assicuro che vi anestetizza la gola ma aiuta ad uccidere anche i batteri e a guarire.
L’aceto di mele è un alleato nel regolare la glicemia nel sangue. È infatti consigliato a chi soffre di diabete di tipo 2, per cui si verifica una insulino-resistenza nell’organismo. Questo è possibile perché sembra che l’aceto aumenti la sensibilità dell’organismo nei confronti dell’insulina, per cui riduce la glicemia nel sangue. Quindi, dopo un pasto a base di carboidrati, soprattutto se raffinati, una bella insalata con l’aceto non può far che bene.
Collegato all’indice glicemico, c’è la questione del peso corporeo. Se l’aceto mi aiuta a tenere costante l’indice glicemico, allora c’è la possibilità che l’aceto aiuti a perdere peso.
Non per altro i bodybuilder consumano solo Basmati, perché è un riso con un ridotto indice glicemico e non fa ingrassare.
Quindi l’aceto aiuta nella perdita di peso, anche perché sembra prolungare l’effetto di sazietà durante i pasti e durante la giornata.
Passiamo ora a parlare di colesterolo e rischio di malattie cardiache. Ebbene sì, l’aceto di mele sembra ridurre il colesterolo cattivo LDL nel sangue. A questo proposito sono fatti studi sui ratti che dimostrano questa capacità dell’aceto di mele. Da questo studio è emerso che si riducono anche i livelli di trigliceridi. Non sempre, però, quello che si verifica sugli animali vale anche per l’uomo. Sempre con riferimento agli animali, l’aceto di mele sembra ridurre la pressione sanguigna.
L’aceto di mele, come il limone, aiuta a regolare il pH corporeo. Questo comporta un’azione disintossicante per l’organismo, per cui si eliminano le tossine. Attiva il metabolismo e stimola la diuresi, per cui anche in questo caso si allontanano scorie.
Ci possono essere degli usi esterni dell’aceto di mele, ad esempio per lucidare e sgrassare i capelli, per pulire in profondità la pelle e disinfiammare dall’acne, per alleviare il pizzicore delle punture di insetto.
Pur essendo un prodotto naturale, come sempre non bisogna abusarne, proprio perché è acido. A lungo andare e se preso in dosi esagerate rovina lo smalto dei denti, rovina bocca e gola; potrebbe causare nausea e dolori addominali. Questo soprattutto se l’aceto viene preso a stomaco vuoto da solo o diluito in parte con dell’acqua.
Per il resto siete libero di usarlo come condimento o per bellezza! Sempre usare la testa prima di fare la dieta dell’aceto perché o dio ci fa dimagrire e depurare.
Spero di averi interessato e spinto a provare questo benedetto aceto di mele.
Ps. Se per caso avete bisogna di un po’ di ispirazione, di qualsiasi tipo, musicale, di allenamento, di crescita personale, di lettura; nella colonna a destra trovate link a vari social in cui potete seguirmi e ampliare i vostri orizzonti.
Buona vita!