19 febbraio 2017

Carnevale a Venezia: storia, dolci e turisti

Il Carnevale con la sua storia, i suoi dolci e l'attrazione che è diventata


Hey guys!
Vi avevo avvisato dell’arrivo del Carnevale, no? 
Ebbene, preparate le maschere, i coriandoli e le stelle filanti because Carnival is about to go down! 
Esatto, oggi vi svelo la storia del Carnevale, qualche sneek peek di Venezia in questi giorni e i dolci tipici veneziani, ovviamente!


Tradizione vuole che il Carnevale inizi con l’ultimo giovedì di Febbraio e termini l’ultimo martedì di Febbraio, chiamati rispettivamente giovedì grasso e martedì grasso. Il “grasso” è da contrapporsi al digiuno della Quaresima che inizia con il mercoledì delle ceneri subito dopo martedì grasso.

A Venezia, però, non ci basta una settimana di festeggiamenti. 
Per fare in modo che nessuno resti escluso, il Carnevale comincia con largo anticipo.

Da calendario, il Carnevale comincia il 21 febbraio e termina il 28 febbraio.
Da calendario di Venezia, il Carnevale comincia sabato 11 febbraio. 10 giorni prima!! Ma il vero primo week end di Carnevale è quello di sabato 18.

La volta di sabato 11 febbraio, anche uno scimpanzi si sarebbe accorto dell’inizio del Carnevale.  Già alle 8.30 di mattina, in Piazza San Marco e li vicino, c’era molta più gente del solito. Le maschere, però, sono venute fuori più avanti nella giornata. Alla sera, tornando indietro sempre per la stessa strada, a parte essere in processione, per terra c’era un manto di coriandoli colorati.

Sono sicura che queste osservazioni personali con qualche aspetto della mia vita non sono il motivo per cui vi trovate qui. Andiamo quindi al sodo … o al fritto.


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La storia del Carnevale


Il Carnevale, come abbiamo potuto accennare, è una festa legata alla religione cattolica.

Il travestimento in maschera e il nome stesso, Carne-vale, stanno ad indicare una rottura dell’ordine quotidiano in favore dell’eccesso. 
Le maschere permettevano di nascondere la propria identità, per cui c’era la libertà di sovvertire gli ordini sociali. I poveri potevano comportarsi da nobili, in poche parole. E il Carne-vale sta ad indicare gli eccessi alimentari che erano consentiti. Ma sta anche ad indicare l’aspetto carnale di queste celebrazioni.

Tracce di queste celebrazioni e sconvolgimento dell’ordine quotidiano si ritrovano già nei romani, con i Saturnali.

Il Carnevale di Venezia, nello specifico, è uno dei più famosi al mondo. 

Testimonianze compaiono già nel 1094. L’istituzione di questa festa è motivata dalla volontà di dare una valvola di sfogo ai cittadini più umili e più svantaggiati, permettendo loro di godere della vita e di rilassarsi un po’. 
Grazie al mascheramento si ha un livellamento sociale, che permette a tutti i cittadini di essere alla pari e di allentare eventuali tensioni accumulate durante l’anno. Questo motivo è lo stesso che portò all’istituzione dei Saturnali a Roma.

Che a Venezia il Carnevale duri più a lungo, non è una novità. Documenti riportano che già nel 1300 la durata del Carnevale era di circa 6 settimane.

Bauta
La città di Venezia divenne un vero polo di attrazione con questa festa alternativa, e si specializzò nella produzione e nel commercio di maschere.
Il travestimento più famoso è quello della Bauta, una maschera bianca in volto che contrasta con il tricorno nero in testa ed il tabarro sempre nero. Il tricorno è un tipico cappello e il tabarro è il tipico mantello.



Pensate che tutta la popolazione era attivamente coinvolta in questa festa, e gli affari passavano in secondo piano!

Ma Carnevale non è solo sinonimo di maschere ed eccessi alimentari. Carnevale è anche Festa delle Marie e Volo dell’angelo

Queste tradizioni rimangono ancora oggi, pensate!

Da vera veneziana DOC, non ho mai assistito al Volo dell’angelo.

Con la scusa che quest’anno una mia amica è stata scelta come una delle 12 Marie, ho dovuto approfondire il discorso di queste benedette Marie!

Quindi con ordine, la Festa delle Marie, in cosa consiste?


Storicamente il 2 febbraio, giorno della purificazione delle Madonna, venivano scelte 12 fanciulle, povere ma belle, e veniva benedetto il loro matrimonio in piazza san marco. 
I nobili veneziani si attivavano per procurare loro una dote attraverso delle donazioni.  I nobili veneziani e il doge organizzavano per queste fanciulle un vero e proprio matrimonio, con tanto di banchetto, e permettevano loro di indossare i ricchi gioielli.

Con gli anni, questa festa subì delle modifiche e cambiò il significato associato a questa festa. Diventò la commemorazione di un triste evento legato alla rapina delle 12 fanciulle che fortunatamente vennero poi liberate.

Negli ultimi anni, la Festa delle Marie è rimasta. Le ragazze si propongono e solo 12 vengono scelte da una giuria. Tra questa 12 verrà poi eletta la più bella. Quest'anno, quindi, sabato 18 febbraio un corteo di maschere d'epoca e portantini che trasportavano le Marie è partito dai Giardini e ha raggiunto Piazza San Marco.
Io non sapevo nulla di ciò, l'ho scoperto per caso affacciandomi sul terrazzino della casa dove facevo da baby sitter e questo è un assaggio della gente che si stava radunando per assistere alla sfilata. 
 
Arsenale - Attesa sfilata delle Marie
Rimane poi il Volo dell’angelo, come evento legato al Carnevale che si svolge anch’esso in Piazza San Marco

Volo dell'angelo


In origine un funambolo turco camminò dalla cima del campanile alla balconata del palazzo del doge. 
Per alcuni anni la tradizione rimase questa, del funambolo. 
Passano gli anni e cambiano le tradizioni. 
Si è arrivati in epoca recente a mettere le ali al prescelto angelo che, imbracato, si cala dal campanile di San Marco e arriva sempre alla balconata del doge dal quale riceve degli omaggi. 
Fino a quando una tragedia non colpì questo evento, fu sempre una persona a cimentarsi in questa impresa. 
Dopo si pensò di sostituire la persona con una colomba di legno. Ecco quindi che il Volo dell’angelo divenne noto anche come Volo della colombina.
Oggi, grazie alle evoluzioni in campo di sicurezza, è tornata ad essere una persona protagonista di questo evento.

In realtà, il termine Carnevale, può anche essere visto con un altro significato, quello di lavare la carne, in relazione al periodo di digiuno che sta per avvicinarsi con la Quaresima.

Dolci veneziani di Carnevale


I dolci tipici di questa festa sono principalmente fritti. Dato il periodo dell’anno corrispondente al macello dei suini, abbondavano lardo e strutto, quest’ultimo usato per friggere.

Galani e frittelle sono i dolci tipici veneziani. 

Galani


I galani sono diffusi in tutta Italia con una marea di nomi diversi. Chiacchere credo sia il termine comunemente accettato. I galani sono dei rettangoli di pasta fritti e spolverati di zucchero a velo. L’impasto è a base di farina uova e zucchero. Stavo per dire che sembra una pasta frolla, ma in realtà è una cavolata. L’impasto è ben diverso!


Frittelle o Fritole

Le frittelle veneziane sono chiamate fritole. Sono un impasto di zucchero, latte, farina, uova, uvetta e pinoli fritte e servite con dello zucchero a velo o in grani spolverato sopra. Queste sono le tipiche fritole veneziane. Altre varianti prevedono il ripieno con zabaione o crema chantilly


Negli ultimi anni si sono sviluppate molte varianti di fritole, con le mele, con la crema al pistacchio, con la cioccolata. 

Frittelle Veneziane



Io mi sono sacrificata per voi, e ho comprato delle frittelle veneziane e alla crema per mostrarvi come sono. Eh, che fatica!
  

Frittelle crema chantilly





Questo è tutto. Vi lascio con delle foto scattate oggi, per farvi un idea di quanta gente attiri questa festa e di quanto noi veneziani siamo inclini a barricarci in casa.



Piazza San Marco ore 8.40

Piazza San Marco ore 17.40
Riva degli Schiavoni

Ponte dei Sospiri

Fino a settimana prossima, buona vita!