Epifania: tra origini religiose e pagane, fino ai giorni nostri, in Italia e non solo
Hi guys!
Come avrete letto dal titolo, oggi
parliamo di Epifania, che tutte le feste si porta via e nulla ha a che vedere
con l’epiphany di Joyce. Ogni tanto mi
stupisco da sola delle cose didattiche che ricordo! Avete fatto incetta di
panettoni e pandori, ora che costano meno, per prolungare un po’ questo spirito
festivo?! Io si! Perché nonostante sia promotrice di sana alimentazione e
allenamento, Natale viene una sola volta l’anno, e fin che posso, me lo godo.
Perché oggi parliamo di epifania?! Perché
non facciamo nemmeno tempo a mangiare il panettone il giorno di Natale che già
alla televisione comincia la pubblicità della befana e della sua calza piena di
dolciumi, carbone se siamo stati cattivi o mandarini. O se sei a Venezia, non
fai nemmeno tempo a mangiare il panettone che al supermercato vendono già
galani e frittelle.
E siccome quest’anno la befana nella
pubblicità è proprio brutta e mi turba la cornea ogni qual volta fa capolino,
mi sono domandata perché mai esista una cosa del genere, e perché ci sono
collegati cibi vari.
Befana pubblicità Kinder |
Quindi, se anche voi siete ignoranti
in materia come la sottoscritta, rimanete qui, per scoprire tante cosine
interessanti come:
- L’origine cristiana
- Le radici pagane
- La tradizione moderna
L’origine cristiana
Cominciamo dicendo che l’epifania è
una festa cristiana, celebrata nelle chiese cattoliche e anglicane 12 giorni
dopo il Natale, quindi il 6 gennaio.
Scusa Suor Antonietta per il fiato che hai
sprecato il mercoledì a catechismo, ma proprio a me in testa non è rimasto
nulla.
Il termine epifania deriva dal greco
e significa manifestazione di una divinità. Nel nostro caso, la manifestazioni
sarebbe la nascita di Gesù. Ma essendo il cristianesimo diffuso in diversi
territorio, alcune comunità di cristiani associano all’epifania l'adorazione
dei Magi, il battesimo di Gesù nel fiume Giordano, ed il primo
miracolo avvenuto a Cana.
Epifania - Cristianesimo - Re Magi |
Quindi, se accantoniamo l’aspetto
religioso, cosa ci rimane? Beh, indagare perché è stata introdotta la befana
questo giorno, come si celebra in Italia, il perché della calza, e cosa accade
nel resto del mondo, senza tralasciare eventuali pietanze associate a questa
festa.
Le radici pagane
Allora la parola Befana, sembra
derivare sempre da questa benedetta parola greca, epifania. È una figura di
origine pagana, associata alle festività natalizie, tipica di alcune regioni
italiane, poi diffusasi in tutta italia.
Gli antichi romani erano soliti
festeggiare l’arrivo della nuova stagione e con essa la rinascita dei campi e
dei raccolti. Era quindi un rito propiziatorio. Si pensava che nelle notti
successive al solstizio di inverno, delle figure femminili volassero sopra i
loro campi.
Quindi la befana, è una figura
femminile che impersonifica la natura invernale. Secondo altre tradizioni, la
befana era la figura che, sempre associata alla natura, portava delle strenne.
Befana su scopa - Propiziazione o stregoneria?! |
Ma perché la befana è una sempre
raffigurata come una vecchia?! Perché sta ad indicare l’anno vecchio che è
passato, per lasciare posto al nuovo. Infatti, in concomitanza, si è diffusa la
tradizione di bruciare dei fantocci che hanno le sembianza di una vecchia, a
simboleggiare la fine del vecchio.
Una volta bruciato quel che c’era da
bruciare, rimangono le ceneri ed il carbone che vengono messi nelle calze dei
bambini ad indicare il rinnovamento stagionale, ma anche il cattivo
comportamento assunto nell’anno passato.
A voi l’hanno mai regalato il
carbone dolce?! A me si, e mi faceva proprio schifo. In fin dei conti non è
altro che zucchero a velo e albumi montati a neve … sarà il retrogusto del
colorante o bo … fatto sta che era l’unica cosa che durava ben oltre le fine di
qualsiasi panettone, caramella o cioccolatino portato dalle feste. Non abbiamo
nemmeno mai provato uno degli usi alternativi del carbone dolce, per evitare di
rovinare anche le altre preparazioni!
Cercando quali pietanze sono
consumate il giorno della befana, mi sono imbattuta in un sito in cui sono
elencati i dolci tipici da nord a sud dell’Italia che celebrano questa
benedetta befana.
Psssst, se cliccate sulla foto vi porta al sito con la ricetta, se siete curiosi!
Psssst, se cliccate sulla foto vi porta al sito con la ricetta, se siete curiosi!
Si parte da una focaccia della befana a Cuneo,
passando per i Cavallucci di Siena - biscotti morbidi
con canditi, anice, noci –
e i Befanini, dei frollini decorati con granella
colorata.
In Veneto si prepara la Pinza, una
specie di polenta con frutta secca;
in Lombardia ci sono i Cammelli di pasta sfoglia,
in Liguria gli Anicini, dei
biscotti. Anche nel sud italia non mancano dei dolci, che li, come è giusto che
sia, sono fritti e servici con zucchero o miele caldo.
Focaccia della befana |
Cavallucci di Siena |
Befanini |
Pinza |
Cammelli di pasta sfoglia |
Tutto all’insegna del dolce, quindi.
Per cambiare un po’aria, sapete che
in Francia, all'epifania si mangia un dolce tipico: la galette des rois. Altro non è che un dolce di pasta sfoglia
semplice, oppure una frolla o una brioche, a seconda di dove siamo in Francia,
al cu interno è stato inserito un oggetto, una fava, una statuina di un re
magio o quello che più ti aggrada. La persona che avrà la fortuna di trovare
questo oggetto sarà considerato il re della giornata. Se non si fosse capito,
dal nome del dolce o dalla spiegazione, in Francia l’epifania è associata alla
figura dei Re Magi che portano i regali.
Galette des rois |
Qui di fatto lo scopo ultimo è quello di vendere
dolci, calze e qualche altro regalo che arriverà da parte della zia baffuta che tutti si
dimenticano a Natale.
Non credo che questa si senta veramente come una festa
con un significato. Almeno secondo me. Magari voi con la vostra famiglia avete
una qualche tradizione particolare ed è giusto che sia così. A questo punto,
però, potrei perfino invidiarvi un po’.
Ah, ecco, quasi mi dimentico di
questo cimelio storico importante. Quando ero piccola, un anno ero da mia
nonna, in Friuli, e li l’epifania è usanza fare il pan e vin, ovvero bruciare dei
cumuli di sterpaglie con in cima un fantoccio. Mi ricordo che in quella
occasione si beveva, ovvero, bevevano, vin brulè, si mangiava polenta, credo. Dovrò chiedere a mia
mamma, dato che è parte della sua infanzia.
Quindi ecco qui, anche oggi la nostra
pillola di saggezza.
Augurandovi un feliz año nuevo, vi
auguro anche buona vita!!
Ps. Lavatevi bene i denti, dopo
tutti questo dolci, non sia mai che spunti una carie!