Pero Misso: non un prete in missione spirituale, ma bensì un frutto antico!
Benvenuti nel mio blog anche nel giorno di Natale!
Ebbene sì,
nulla ci può fermare, nemmeno un titolo che cerca di essere colto evocando il latino e presentando al tempo stesso l'argomento di oggi.
Grazie per aver dedicato 5 minuti del tuo tempo prezioso a
leggere questo breve post.
Essendo il periodo delle feste di Natale in cui “tutti siamo
più buoni”, volevo approfittare per ringraziarti davvero tanto per aver passato
quest’anno in mia compagnia la domenica.
Le virgolette per me sono superflue, ma sembra che ci ricordiamo di essere buoni solo quando è Natale, ma essere una persona decente tutto l'anno è assolutamente gratis.
Perché è già passato un anno da quando
ho deciso di aprire questo blog dopo un interessante intervento cui ho
assistito a lezione.
Per festeggiare quest’anno assieme avrei voluto offrirti
un codice sconto speciale magari per acquistare della frutta secca o dei
superfrutti online, dato che abbiamo visto che fanno molto bene.
Purtroppo non
ne sono stata in grado, principalmente perché non so come funzioni … sono io
che chiedo un codice sconto e nel frattempo faccio loro pubblicità o sono loro
che si mettono in contatto con me quando il mio blog ha abbastanza visitatori?!
Lo scopriremo semmai con il tempo.
Accetta quindi solo il mio grazie virtuale e un abbraccio.
Ora però siamo qui per svagarci e magari imparare qualcosa
di nuovo, ma sono anche le vacanze di Natale.
Sono qui che mi scervello per
fare qualcosa di originale e in tema vacanze, ma … avete idea di quanto sia
difficile essere originali al giorno d’oggi? Spiegare la storia e la tradizione
del Natale? Ogni anno è sempre quella. Proporre ricette di Natale sane,
alternative ma gustose? Il mondo ne è già pieno, grazie a persone più
competenti di me in materia e poi io ho sempre detto che questo non sarebbe
stato un blog di cucina.
Quindi, la domanda rimane sempre quella, cosa posso
fare di nataliziosamente originale?
Beh intanto ho messo la neve, e questo è
stato un passo in avanti, dato che nessun gadget funzionava. Ma da un punto di
vista di contenuti? Buio profondo, o nebbia fitta in caso vivessi anche tu
nella pianura padana, o neve alta se da te sta nevicando!
Così, in barba alle
convenzioni sociali, ho deciso di trattare questo come un giorno qualsiasi, perché
volendo ogni giorno è un giorno speciale.
Oggi ti parlo del Pero Misso della Lessinia. Non è né un
frate in missione spirituale, né una particolare razza di cane.
Pero Misso della Lessinia - Slow Food |
È un presidio
Slow Food. È una particolare varietà di pera originaria della Lessinia, una
zona delle Prealpi situata per la maggior parte nella provincia di Verona e in
parte nella provincia di Vicenza e di Trento.
In quanto presidio Slow Food,
non può essere che un prodotto di nicchia. Si pensa esistano solo 200 alberi.
Il nome, Pero Misso, è tipico veronese e quindi veneto. Pero per indicare il
frutto pera, se non si fosse capito; misso vuol dire frutto eccessivamente
maturo, quindi di colore scuro e consistenza molle. Infatti, questa varietà di
pera ha polpa e buccia marrone e la polpa ha una particolare consistenza, un misto di molle e
croccantino. Solo quando presenta queste caratteristiche, è pronta per essere
consumata.
Il processo che porta a questa trasformazione di sovra maturazione,
è chiamato ammezzimento. In pratica il frutto viene raccolto quando è verde e
solo leggermente rossastro. Viene messo in un posto buio, in un ripiano in cui
ogni frutto è distanziato dall’altro e si lascia che la magia della natura
faccia il suo corso. Quando la maturazione procede in questo modo, diminuisce
la quantità di tannini, le molecole che allappano la bocca, e aumenta la
quantità di zuccheri; cambiano il colore della buccia e della polpa diventando marrone.
Confettura di pero Misso - Foto non mia - Sul più bello che volevo fare la foto della polpa bella marrone, scopro che mia mamma ha mangiato l'ultimo pero che avevamo a casa! |
La raccolta va da novembre a febbraio, ecco perché ve ne
parlo adesso.
Io ho avuto l’occasione di scoprire questo pero la settimana
scorsa, quando a un evento Slow Food a Mestre è stato presentato il libro Il senso della Lumaca.
Mangiando questo frutto si capisce che appartiene a una
varietà antica perché la polpa presenta dei granuli più duri, tipica appunto
delle varietà di una volta.
Questo pero sembra essere ottimo da cotto, in piatti sia
dolci sia salati, come tortelloni, confetture, accompagnato al cotechino, visto
il momento; ma anche crudo come una comune pera si fa apprezzare. Forse con la
cottura si è più agevolati perché il colore particolare e la consistenza
passano in secondo piano, essendo il frutto cotto. Magari da mangiare crudo le
persone si possono far ingannare dall’aspetto e dalla consistenza per cui il
frutto non raggiunge nemmeno la bocca e viene scartato a priori.
Io l’ho mangiato solo crudo, e devo dire che non ho fatto
follie. Cioè, l’ho mangiato, bene, ma non è una di quelle cose che mangerei ogni
giorno come magari una comune pera. Ma è solo questione di gusti. Questa ad esempio
ha un misto di agrodolce che deve piacere. La consistenza, se può tornarvi
utile, assomiglia a quello di un nashi, la mela-pera, altro non è che una
pianta di origine asiatica.
Voi l’avevate mai sentito questo pero misso? O ancora, avete
mai avuto la fortuna di mangiarlo in qualche particolare preparazione?
Beh, oggi lezio brevis, dato il Natale. Quando ero alle
superiori ed era l’ultima settimana di lezione, non aspettavamo altro che
entrasse il bidello brandendo la circolare in cui si annunciava lezio brevis l’ultimo
giorno. Così oggi vi restituisco il piacere!
Non mi resta che augurarvi buone feste, augurarvi di
passarle in compagnia di persone a voi care; non fatevi troppe paranoie su
quello che andrete mangiando, sono le feste che vengono una volta l’anno e
toglietevi tutti gli sfizi che avete, perché è peggio rimanere con il rimorso
che non aver mangiato quella fetta di panettone o di cotechino, che fino al
prossimo anno vi dovrete tenere.
Buona vita!!