Romania: 3 ricette che non conosci e uno sguardo più da vicino con la cuoca Maria
Bine ai venit!
Siamo arrivati all’ultimo incontro del corso di cucina multietnica organizzato da Despar in collaborazione con Fratelli dell’uomo. In caso vi foste persi i due precedenti, nessun problema, il primo incontro era sulla cucina cinese ed il secondo sulla cucina nigeriana. Oggi andiamo in Romania, con la compagnia della cuoca Maria e della sua famiglia, a conoscere un po’ meglio questo stato, le sue tradizioni e qualche ricetta tipica. Farete meglio a digiunare un po’, prima, perché scopriremmo delle bombe caloriche non da poco!
Protagonista di questa serata era appunto Maria, che per l’occasione si è fatta accompagnare dalla sorella e dalla mamma. La presenza della mamma era casuale, ma essendo sue le ricette che ci ha proposto Maria, la figura della mamma era più che lecita! È stata una serata particolare, secondo me, perché si è sentito il senso di famiglia, di unione, che lega la mamma e le figlie alla cucina e alla tradizione rumena. I 3 piatti che abbiamo avuto l’onore di assaggiare non prevedono ingredienti strani come nei due incontri precedenti. Sono perfettamente replicabili a casa. Questi sono: Oua umplute, in altre parole uova ripiene; Mici, o polpette di carne; Coltunasi che è il nome di un dolce.
Romania: lo stato
Romania |
Sorpresa sorpresa, a mia ignoranza, la moneta non è l’Euro, ma il Leu.
Leu |
La Romania deve il suo nome al fatto che apparteneva alle terre conquistate dall’impero romano. Ecco che sarebbe più corretto parlare di romeni e non di rumeni, anche se in italiano queste due accezioni convivono.
Numerose sono le etnie presenti in Romania, dagli ungheresi, ai rom e ai tedeschi; troviamo poi ucraini, turchi e serbi. Spesso durante la serata è emersa un somiglianza tra Romania e Sardegna sia in alcune ricette sia in alcuni abiti tradizionali.
La presenza di sardi in Romania risale all’inizio del novecento, quando assieme ad altri italiani, sono emigrati per lavorare nelle miniere. Non so se nel passato ci siano state immigrazioni di romeni in Sardegna, ma negli ultimi anni si è creata una comunità numerosa di romeni in Sardegna che svolgono l’attività del pastore.
Due esempi di similitudini tra Romania e Sardegna si hanno in un abito tradizionale rumeno e in un dolce.
Il capo d’abbigliamento in questione chiamato Ie, ed è una camicetta di lino o cotone ricamata a mano con dei motivi ornamentali che avevano lo scopo di allontanare il malocchio e la malasorte. A quanto pare in Sardegna vi è una cosa simile. Io non posso confermalo non essendoci mai stata e non avendo trovato nulla a proposito.
Il dolce in questione è una specie di raviolo ripieno di formaggio, bollito nel caso romeno ed è il Coltunasi, fritto nel caso sardo e sono le Seadas.
La presenza di sardi in Romania risale all’inizio del novecento, quando assieme ad altri italiani, sono emigrati per lavorare nelle miniere. Non so se nel passato ci siano state immigrazioni di romeni in Sardegna, ma negli ultimi anni si è creata una comunità numerosa di romeni in Sardegna che svolgono l’attività del pastore.
Due esempi di similitudini tra Romania e Sardegna si hanno in un abito tradizionale rumeno e in un dolce.
Ie - Camicia romena |
Il capo d’abbigliamento in questione chiamato Ie, ed è una camicetta di lino o cotone ricamata a mano con dei motivi ornamentali che avevano lo scopo di allontanare il malocchio e la malasorte. A quanto pare in Sardegna vi è una cosa simile. Io non posso confermalo non essendoci mai stata e non avendo trovato nulla a proposito.
Seadas Sarde |
Il dolce in questione è una specie di raviolo ripieno di formaggio, bollito nel caso romeno ed è il Coltunasi, fritto nel caso sardo e sono le Seadas.
La cucina
Grazie alla sua posizione, la gastronomia romena è stata influenzata dalle tradizioni ungheresi, austriache e soprattutto turche. Da questi ultimi i romeni hanno adottato pietanze quali il Lokum, un dolce a base di amido e zucchero, aromatizzato con diversi ingredienti, dalla consistenza gelatinosa; la Baclavà, un dolce ricco di zucchero e ripieno di frutta secca, fatto con pasta fillo; e le Sarmale, degli involtini di cavolo in salamoia ripieni di carne, riso e cipolla.
Le ricette
Che dite, passiamo subito all’azione?! Andiamo in ordine di portata.
Cominciamo con le Oua Umplute. Queste uova ripiene sono preparate in occasioni speciali quali feste, compleanni, ricevimenti, matrimoni.
La variate proposta da Maria è a base di carne. Nel ripieno quindi ritroviamo gli albumi delle uova sode, burro – in quantità industriale! Vi dico solo che per 10 albumi ha messo quasi mezzo panetto di burro- , paté di oca o pollo o mano, maionese, per migliorare la consistenza e il gusto (come se non bastasse la parte di grassi), senape, sale e pepe. Per decorare del prezzemolo e delle olive nere.
Uova sode |
Uova ripiene |
Uova ripiene |
FoodSchool tip: Per lessare le uova, Maria ha messo un po’ di sale nell’acqua. Questo perché aiuta a pelarle meglio e per evitare che si rompano durante la cottura. In Romania le uova hanno il guscio più sottile. Io sapevo che per evitare che l’uovo si rompesse bastava aggiungere dell’aceto. L’uso del sale non lo conoscevo. Serve per aumentare la densità dell’acqua. In questo modo l’uovo galleggia e non viene sbattuto troppo in giro dalle bolle di acqua. A detta di altre persone il sale serve per rassodare gli albumi velocemente e contribuisce a sigillare le piccole crepe che potrebbero formarsi sui gusci in cottura.
Il secondo piatto sono le polpette di carne, chiamate Mici o Mititei. La tradizione vuole che un macellaio, una sera, si trovasse a corto di budello per fare le salsicce. Per non lasciare i clienti senza salsicce, provò a cuocere la carne macinata senza budello direttamente sulla griglia. Il risultato fu molto apprezzato. Da allora queste polpette a forma cilindrica sono consumate in occasione di grigliate all’aperto non appena comincia a fare caldo.
Queste polpette sono fatte senza uova, ma con il bicarbonato, e sono aromatizzate con coriandolo, pepe, santoreggia, aneto e peperoncino.
FoodSchool tip:Il bicarbonato serve per rendere la carne più morbida.
In questo caso, però, le polpette sono diventate molto compatte e gommose. Non so se gommose sia giusto, ma la consistenza era strana. Non erano morbide come le normali polpette. Un altro motivo per aggiungere il bicarbonato è di favorire la reazione di Maillard, ovvero la caramellizzazione degli zuccheri, quindi la carne diventa bella colorata e rosolata in minor tempo. Se vi interessa sapere meglio cos’è la reazione di Maillard posso fare un post in futuro. Fatemi sapere!
Queste polpette sono fatte senza uova, ma con il bicarbonato, e sono aromatizzate con coriandolo, pepe, santoreggia, aneto e peperoncino.
FoodSchool tip:Il bicarbonato serve per rendere la carne più morbida.
In questo caso, però, le polpette sono diventate molto compatte e gommose. Non so se gommose sia giusto, ma la consistenza era strana. Non erano morbide come le normali polpette. Un altro motivo per aggiungere il bicarbonato è di favorire la reazione di Maillard, ovvero la caramellizzazione degli zuccheri, quindi la carne diventa bella colorata e rosolata in minor tempo. Se vi interessa sapere meglio cos’è la reazione di Maillard posso fare un post in futuro. Fatemi sapere!
Mici |
Mici |
Mici |
È necessario fare prima la pasta con farina, uova, acqua, sale ed olio. Povere galline! Le abbiamo spremute per bene questa sera, con tutte queste uova!
Per il ripieno abbiamo usato del formaggio primo sale, un uovo, zucchero, rum e vaniglia. Il primo sale è il formaggio che più si avvicina a quello che usano loro in Romania. L’importante è che sia abbastanza neutro, non troppo acquoso e molle, altrimenti bagna troppo la pasta e non sta bene dentro al raviolino di pasta. Una volta stesa la pasta, farcita e sigillata bene, proprio come un raviolo, è stata cotta come uno gnocco: quando torna a galla è pronto.
Qui il condimento era con burro, della composta di ciliegie gialle e una spruzzata di panna montata. Io ho saltato la panna, ma molto volentieri ho assaggiato la composta.
Per il ripieno abbiamo usato del formaggio primo sale, un uovo, zucchero, rum e vaniglia. Il primo sale è il formaggio che più si avvicina a quello che usano loro in Romania. L’importante è che sia abbastanza neutro, non troppo acquoso e molle, altrimenti bagna troppo la pasta e non sta bene dentro al raviolino di pasta. Una volta stesa la pasta, farcita e sigillata bene, proprio come un raviolo, è stata cotta come uno gnocco: quando torna a galla è pronto.
Qui il condimento era con burro, della composta di ciliegie gialle e una spruzzata di panna montata. Io ho saltato la panna, ma molto volentieri ho assaggiato la composta.
Coltunasi |
A fine serata abbiamo perfino ricevuto l’attestato di partecipazione al corso di cucina. Ora posso metterlo nel CV, alla faccia vostra!
Il tutto si è concluso con una foto di gruppo e un insieme di ricordi unici che porterò sempre con me e che ho avuto il piacere di condividere con voi.
Il tutto si è concluso con una foto di gruppo e un insieme di ricordi unici che porterò sempre con me e che ho avuto il piacere di condividere con voi.
Ora che ho terminato questa mini rubrica, dovrò inventarmi dell’altro di cui parlare! Mannaggia a me … ma non temete, non vi lascerò con gli occhi in mano senza nulla da leggere.
Ps. Se per caso avete bisogna di un po’ di ispirazione, di qualsiasi tipo, musicale, di allenamento, di crescita personale, di lettura; nella colonna a destra trovate link a vari social in cui potete seguirmi e ampliare i vostri orizzonti. Buona vita!!