Il grasso bruci in una fiamma di carboidrati
Fino alla
prossima.... buona vita!
Scherzi a parte, non è già questa una buona ragione per consumare carboidrati? Beh non
è la prima, l'unica e nemmeno la più importante motivazione.
Ed eccoci qui a
cercare di svelare l’arcano rimasto in sospeso nel precedente post in cui si introducono i carboidrati in modo generale.
Questo post non
nasce per fare gli alternativi o i moralisti in questo periodo dove sembra
andare di moda il low-carb, ma solo per dare una visione generale di questo
macronutriente e degli effetti del suo consumo.
Con la mia
conoscenza dai libri, la mia esperienza e le informazioni che ho raccolto e
analizzato per mia personale cultura, voglio portarvi una visione completa in
modo che anche voi possiate farvi la vostra opinione e scegliere
quello che per voi è meglio.
Cominciamo con un po' di chimica. Non preoccuparti, più giù torniamo a parlare italiano con il valore nutrizionale!
Chimica: carboidrati per usare i grassi e ciclo di Krebs
Perché i grassi necessitano dei carboidrati per essere “bruciati” o
meglio consumati per trarre energia?
Quando il
nostro corpo si trova a dover metabolizzare un acido grasso (molecola semplice
che compone i lipidi o grassi) per poter ricavare energia, si innescano una
serie di reazioni a catena:
- Gli acidi grassi dall’intestino vengono assorbiti e arrivano alle cellule. Qui tramite un processo ossidativo (beta-ossidazione) vengono spezzati in molecole più semplici – gruppo acile - a due atomi di carbonio. Queste sono ulteriormente trasformate in Acetil- CoA.
- Sarà proprio questo Acetil-CoA ad essere bruciato nel Ciclo di Krebs e da cui sarà ricavata energia.
- Per entrare in questo ciclo di Krebs, però, le molecole semplici hanno bisogno di un accompagnatore: l’ossalacetato.
- Ossalacetato + Acetil-CoA entra ora nel ciclo di Krebs (solo se è presente ossigeno e acido ossalico), viene ossidato e viene liberata energia.
A noi per oggi basta solo sapere
questo perché in realtà ci interessa un componente di tutta questa
operazione: l’ossalacetato.
Questa molecola viene prodotta dal
metabolismo del glucosio, che abbiamo detto essere un carboidrato semplice.
Quindi se non abbiamo glucosio non abbiamo
ossalacetato, senza questo l’ Acetil-CoA non può entrare nel ciclo di Krebs ->
la cellula non utilizza l’acido grasso.
Ciclo di Krebs |
Se Krebs non può funzionare, si
accumula Acetil-CoA nella cellula.
All’aumentare di Acetil-CoA inutilizzato,
cominciano a formarsi corpi chetonici (2 molecole di Acetil-CoA = 1 corpo
chetonico).
Questi corpi chetonici non possono più essere usati per trarre
energia dalla cellula, diventano materiale nocivo e devono essere eliminati
dall’organismo tramite urine o sudore.
In soldoni possiamo dire che andiamo ad affaticare l’organismo che in
veste di spazzino deve buttar via questi corpi chetonici, che tra l’altro
contengono ancora energia dato che le molecole, Acetil-CoA, non sono state
metabolizzate.
Passando a scenari meno catastrofici
e meno chimicamente complessi, osserviamo i carboidrati sotto un'altra luce.
Abbiamo già detto che forniscono energia semplice per l’immediato funzionamento
di cervello e muscoli e permettono l’accumulo di energia di riserva sottoforma
di glicogeno.
Non abbiamo però parlato del loro valore nutrizionale.
Valore nutrizionale
I carboidrati abbiamo detto che si
trovano nei cereali, negli ortaggi, nella frutta, nei legumi …. ovvero in tutti
i prodotti vegetali.
Quando consumiamo questi alimenti non mangiamo solo
carboidrati, ma anche vitamine, sali minerali, proteine e fibra.
Da qui l’altra
importanza, indiretta, dei carboidrati: mangiando gli alimenti sopracitati
ingeriamo anche molte altre sostanze che permettono il corretto funzionamento
del nostro organismo come se fosse una macchina ben oliata.
Cosa vuoi di più dalla vita? Noh,
non un Lucano, sono 7 kcal senza nutrienti, risposta errata, ritenta sarai più
fortunato! J
Se sappiamo che i carboidrati sono
presenti principalmente dei cereali, da qui il passaggio è breve per
domandarci:
quali cereali è meglio consumare?
Quelli integrali, molto
banalmente, come avrete ben sentito. Ma non sto parlando solo della pasta
integrale o del riso integrale.
Si, lo so che hanno gusto e consistenza molto
diversi da quello che la mamma di preparava fin da piccoli.
A mio modo di
vedere però ci si abitua, secondo mio papà no e il pane integrale con burro e
marmellata proprio non ci sta! ....quanta pazienza bisogna avere.
Avete mai provato a curiosare al
supermercato nel reparto legumi secchi? Li ci sono anche una grande varietà di
cereali che non essendo raffinati, quindi integrali, sono ricchi di nutrienti e
aiutano il pancino durante la digestione perché ricchi di fibre.
Si sto
parlando della graniglia che “mangiano le galline” come dicono i miei amici:
orzo, farro, miglio ( che non ho ancora imparato a cucinare: o brucio la
pentola o viene fuori una polenta), quinoa, avena, grano saraceno, amaranto e
chi più ne ha più ne metta.
Cereali - Dall'angolo a sinistra: Orzo, amaranto, grano saraceno; farro, pasta integrale, miglio; quinoa, avena, riso integrale |
FoodSchool tip: quinoa, grano saraceno e amaranto non sono veri
e propri cereali; vengono chiamati pseudocereali perché indicano piante che producono frutti i quali macinati danno una farina utilizzata per farne pane e altri cibi. Inoltre non contengono il famigerato... glutineee!
Questi si che hanno
dei gusti un po’ particolari, e non come la pasta integrale! Quindi perché non
provate a prenderne uno, spulciate per internet un po’ di ricette, magari li
fate provare ai vostri amici e parenti e
poi mi dite la vostra opinione.
Siate curiosi, sperimentate, e fino
alla prossima….buona vita!