Non sempre abbiamo fisiologicamente fame, ma solo emotivamente fame. Perchè?
Kaixo! Dopo un week-end passato al lago di Santa Croce e dopo un po di tempo che l’avevo pre-annunciato, oggi sono qui per parlarvi di fame nervosa, cos’è, da cosa è causata e possibilmente se si può controllare. Questo post è per te, Vale, che me l’avevi chiesto.
La fame nervosa non è altro che la tendenza a continuare a
mangiare in determinanti momenti in cui siamo più emozionali del solito, ovvero
quando siamo stressati, stanchi, ci sentiamo soli….
Stress e dessert |
Infatti, sarebbe più corretto parlare di fame
emotiva, appunto perché le cause che la stimolano sono diverse. In questi casi
non si presta attenzione a quello che si mangia; l’importante è solo riempirsi
per colmare il vuoto. Le conseguenze? Semplici ed evidenti…. Un aumento di
peso, con conseguenze sull’emozione e sull’autostima perché ci sentiamo in
colpa per aver mangiato più calorie del dovuto, perché non abbiamo avuto
abbastanza autocontrollo….
Perché quando siamo in difficoltà sul piano emotivo, ci
rivolgiamo al cibo? Perché è in grado di darci un piacere istantaneo,
allontanandoci temporaneamente dai problemi che ci circondano. Quando ingeriamo
qualcosa, questo entra in contatto con le papille gustative che, a livello del
cervello, rilasciano dopamina e serotonina , quest’ultimo è l’ormone che ci fa
sentire bene e rilassati: l’ormone della felicità. Sono soprattutto i
carboidrati che hanno la capacità di innescare la produzione di questi ormoni, infatti,
cosa ci ritroviamo a mangiare? Biscotti, cioccolata, prodotti da forno e
zuccherini…. Tutte fonti di carboidrati.
Combattere questo fastidioso inconveniente è possibile,
ovviamente. Perché dico ovviamente? Perché secondo me a questo mondo tutto è
possibile, basta avere prima di tutto la voglia di cambiare, e questa ci
spingerà poi ad intraprendere le azioni per risolvere i nostri problemi. E così,
cosa bisogna fare? Innanzitutto dobbiamo voler smettere questa “abitudine” e
mettere in pratica gli stratagemmi che vi mostrerò qui di seguito. Se invece
entrate nell’ordine di idee che devo fare qualcosa di diverso mi è “difficile”
e rognoso, allora sarà più difficile che avvenga un cambiamento.
- Prima di tutto bisogna capire quale situazione ci provoca disagio e ci fa scattare questo impulso a scofanarci tutto la scofanabile della dispensa. È stress, emozioni scomode che non vogliamo affrontare, noia, abitudini di quando eravamo piccoli, infulenze dal gruppo di pari: quando siamo in compagnia è molto più probabile mangiare di più appunto perché vedi gli altri che mangiano, ti invitano a fare altrettanto, a condividere questo e quello.
Bando alle ciance, Cristina, noi vogliamo la soluzione
spiccia!
- Per combattere la fame emotiva bisogna intervenire ad armi pari: svolgere attività che abbiano un impatto emotivo! Pensa a quali altre attività hanno per te un positivo impatto emotivo. Possono essere le più disparate: ascoltare la musica, fare un bagno rilassante, leggere un libro, ordinare la camera, pulire per terra, fare una camminata, chiamare un amico, coccolare il gatto, giocare con il cane, fare attività fisica. Se non sai cosa fa per te, provale un po’ tutte e osserva come ti senti ogni volta. Il nocciolo della questione è anche trovare quali sono le cause che ci provocano un determinato stato emotivo e porvi rimedio.
- Un’altra cosa da fare è….. tenere fuori dalla propria portata gli snack che solitamente cerchiamo quando abbiamo un attacco di fame. Ovvero: non comprare più determinate cose. Se sei a casa e ti vien voglia immediatamente di mangiare biscotti, ma non ce ne sono…. Ti sfido a vestirti, scender le scale, andare al supermercato, metterti in coda, pagare, arrivare a casa e mangiare…. Ad ogni modo. Se a casa non hai il tuo comfort food, ma magari frutta, prova a mangiare un frutto, contiene meno calorie e fa meglio, essendo pieno di acqua e fibre ti riempie.
- Infine, bisogna provare a posticipare di qualche minuto l’impulso di mangiare. È conveniente pensare in modo positivo a questo proposito: posso aspettare qualche minuto? È quindi da evitare pensieri come: devo assolutamente mangiare, non posso aspettare tanto so che non funziona perché ho già avuto conferma di ciò.
Ci possono essere delle erbe naturali che aiutano a calmare
questi stati di tensione – emozione – disagio, ma sono panacee. Ovvero: se
tampono il problema ma non lo risolvo alla radice, non avrò mai finito questa
continua lotta. Teniamo a mente che la cosa migliore sarebbe prendersi del
tempo per se, chiudersi in camera o in un qualsiasi spazio in cui ci sentiamo a
nostro agio e dare sfogo alle nostre emozioni. Dobbiamo semplicemente ascoltare
quello che il nostro corpo e la nostra mente hanno da dirci. Aprire questo vaso
di pandora che sono le emozioni è scomodo, è inutile negarlo, perché non
sappiamo cosa ne potrebbe uscire. Potremmo scoprire che il lavoro che facciamo
e che eravamo convinti fosse quello giusto per noi, che ci piaceva fin da
quando eravamo bambini, e che hanno sempre fatto in famiglia, in realtà non fa
per noi; magari odiamo essere a contatto con le persone o vendere un prodotto
quando le persone chiaramente non ne vogliono sapere. Potremmo scoprire che gli
amici che abbiamo dall’asilo e con i quali abbiamo condiviso numerose
avventure, in realtà sono cambiati, o siamo cambiati noi, e che stare assieme
non è più come una volta; non dico che diventi pesante, e quasi un obbligo, ma
magri alcuni comportamenti o osservazioni non ci fanno sentire a nostro agio o
ci fanno sentire non all’altezza. Questo può avvenire in qualsiasi zona della nostra
sfera emotiva: scuola, famiglia, casa….
Spero di non essere state troppo melodrammatica, specie nell’ultima
parte, ma secondo me arriva un momento nella vita di ognuno di noi in cui
qualcosa deve aggiustarsi e cambiare per il meglio. Spero di avervi dato un
impulso ed incentivo! Se vi sembra una cavolata, potrà anche essere così, ma
intanto, magari, nel subconscio qualcosa si starà muovendo dopo letto questo
post.
Buon fine settimana, buon sole e buona vita!