15 agosto 2021

Il diario della gratitudine: perchè devi tenerne uno anche tu

Be grateful and look on the bright side of whatever happens – Janice Kaplan

Se mi segui da un po’, qui o sui social, saprai che la gratitudine è qualcosa che predico e pratico da un po’.

La ciliegina sulla torta è stato il libro “The Gratitude Diaries” di Janice Kaplan.

Ma prima un po’ di contesto.

Ho iniziato nel 2017 scrivendo 3 cose per cui ero grata ogni giorno.

I consigli che avevo trovato prevedevano: 

  • Essere il più specifici possibile in modo da poter riuscire a visualizzare e sentire quello che scrivi
  • Usa la visualizzazione negativa: immagina che tutte le cose belle della vita ti siano portate via. Come sarebbe la tua vita?
  • Trova delle categorie: famiglia, relazioni, amici, lavoro, mondo, cose che posseggo, cose che mi piacciono della mia vita.

Essere grati per qualcosa nella vita di tutti i giorni vuol dire essere presenti nel momento e assicurarsi di vedere il positivo in quello che abbiamo e in quello che ci accade. 

Bisogna solamente spostare il focus e l’attenzione. 

La sfida è cogliere quello che hai e quello che ti succede, quando accade. Diversi momenti nell’arco della vita portano diverse ragioni per essere grato. 

Trovare il lato positivo nella vita di tutti i giorni vuol dire sorvolare sui problemi quotidiani. 

L’autrice del libro “The Gratitude Diaries” ha dedicato un anno alla pratica della gratitudine. Un mese si è concentrata sul marito, poi sui figli, sul lavoro, sugli amici, sulla sua salute…. 


Il risultato? 

Ogni aspetto della sua vita sul quale si è concentrata è migliorato.

Nelle ricerche per il libro ha parlato con diversi esperti che hanno studiato la pratica della gratitudine da diversi punti di vista.

Tutti sono concordi che dedicare qualche minuto al giorno, se non addirittura qualche minuto alla settimana, alla pratica della gratitudine permette una qualità di vita migliore.

Migliora la salute, permette di affrontare meglio i problemi, di costruire relazioni più forti.

Esprimere gratitudine a qualcuno o qualcosa nel momento in cui la si prova, amplifica e migliora l’esperienza che stiamo vivendo in questo momento. 

E, ovviamente, se ringraziamo qualcuno per quello che ci ha fatto, miglioriamo anche la sua di giornata.

È un modo per essere presenti, consapevoli, riconoscere chi ci sta davanti. 

È facile trovare qualcosa per cui essere grati quando va tutto bene. 

Ma quando abbiamo una giornata dimmerda? Auguri a trovare li qualcosa di buono.

Ed è proprio li che per me c’è stata la svolta. Perché trovare qualcosa per cui essere grati ti porta a guardare le disgrazie e i problemi sotto un altro punto di vista. Ovvero quello di “che cosa ho imparato da questo?”.

Ed ecco che da qui ne è nata anche la mia filosofia di vita per cui tutto accade per una ragione. 

Magari non capisco perché al momento mi stia capitando questo, e perché proprio a me, ma alla fine sicuramente, guardando indietro qualcosa capisco, imparo

Ne esco più forte. Consapevole.

A volte ti trovi ad essere grato per il compito andato bene, per il capo che ti ha fatto un complimento, per il sole quando in realtà mettevano pioggia, per il caffè alla mattina, per la mamma che prepara la cena, per l’amica che ti fa trovare un messaggio simpatico quando esci dal lavoro…..

Non deve essere qualcosa di unico, raro e inimitabile. Tanto lo sai solo tu per cosa sei grato.

Per me la fine del 2018 e il 2019 sono stati mesi un po’ turbolenti ed è stato qui che ho avuto queste epifanie.

Alcuni giorni ero grata e cito:

“per la doccia calda e profumata”

“per permettermi il lusso di non fare nulla tutto il giorno”

“per il modo profondo in cui provo i sentimenti. Nel bene o nel male so che ho vissuto”

“per aver dormito bene nel mio letto”

“per il pelo morbido del mio gatto”

“per la musica country su spotify, che al momento è l’unica mia certezza”

L’esperienza più recente è stata proprio giovedì, quando in cima alla montagna con i miei, stavamo guardando la vallata, con il sole, l’aria, il verde, il fruscio del vento tra gli alberi. 

A Venezia c’erano 40 gradi.

Io avevo la fortuna di essere lontana e immersa in quello splendore. Quando mi sono fermata e ho fermato i miei dicendo “pensa che fortunati che siamo, ad essere qui, oggi, al fresco, a sole 2 ore di macchina da Venezia, in montagna, circondati dal verde”….. 

Risposta? 

“si beh, due ore e mezza da Venezia”

Really? Seriously? 

Intanto io sono sicura di essermi impressa nella memoria questo momento.

Certo, non mi sarò portata a casa il fresco, ma intanto…..

On the off-chance you won't live forever, maybe you should try being happy now.                                                                  

                                                                             -Janice Kaplan

Sperando di averti ispirato a trovare qualcosa per cui essere grato, io ti ringrazio per aver letto fino a qui.

Take care