Colui che ha un senso per vivere, può sopportare qualsiasi cosa
Se mi segui su Instagram avrai notato che qualche tempo fa
ho condiviso che stavo leggendo il libro di Viktor E. Frankl “Man’s search for
meaning” o in italiano “L’uomo in cerca di senso”.
Questo libro era da un po’ di tempo nella lista dei libri da leggere. Ho esitato a prenderlo in mano perché riguarda la vita e l’esperienza
vissuta dall’autore nei lager.
E a me i libri di storia non attirano.
Poi quando il club del libro del quale faccio parte ha scelto per il mese di Marzo questo libro, ecco che ho colto la palla al balzo.
Sai come si dice, mai giudicare il libro dalla copertina. Il libro racconta sì l’esperienza dell’autore nel campo di concentramento, ma
lo fa attraverso la lente della logoterapia, la scienza del quale ne è stato il
fondatore.
La lettura è molto interessante, scorrevole e le pagine si
girano velocemente.
Non certo paragonabile allo stress e all’esperienza vissuta
dall’autore.
La conclusione a cui giunge Viktor è che l’uomo che trova un
senso/un perché di vivere, può sopportare qualsiasi cosa gli accada.
Anche nelle situazioni più difficili.
La speranza di sopravvivere, di essere liberati e di poter
ritornare dalle proprie famiglie, vive o meno, faceva la differenza tra chi era
in grado di cavarsela meglio nei campi di concentramento.
Trovare qualcosa di diverso, di più grande, su cui concentrarci
per sopportare quello che dobbiamo affrontare ci permette di viverlo più
serenamente.
Il paragone con la nostra situazione attuale si basa sul
fatto che non potevamo fare tutto quello che eravamo abituati a fare, in termini
di uscire, incontrare persone, muoversi, viaggiare, e non sapevamo per quanto
sarebbe durato.
Concentrarsi sull’usare questo tempo a disposizione al
meglio delle mie abilità è quello che ha fatto la differenza per me. Ho deciso
che non avrei gettato al vento questa occasione per leggere, studiare e
migliorarmi e poter presentarmi al mondo come una versione migliorata di me. Una
Cristina 2.0 con più cose da offrire.
Parlo sempre ovviamente per me.
E proprio in una videochiamata mi è stato ricordato di
cercare qualcosa che vada oltre le mansioni richieste dal lavoro. Ed ecco che dopo
averci riflettuto su, sono arrivata alla conclusione che il mio scopo è cercare
di lasciare le persone che incontro meglio di come le ho incontrate.
Ah, solo?
A volte basta solo farle sorridere, o provarci, distarle dal
lavoro o quello che gli offusca la mente. Cercare di vedere qualcosa per cui
essere grati in questa giornata.
Questo è al momento il senso che ho trovato e che mi fa
affrontare con più serenità il lavoro ogni giorno.
“Non puoi controllare quello che accade nella tua vita, ma
puoi sempre controllare quello che provi e quello che fai a proposito di quello
che ti accade.”
“Ad un uomo si può togliere tutto tranne una cosa: l’ultima
delle libertà umane, quella di poter scegliere come rispondere ad una circostanza,
quella di poter scegliere a modo proprio.”
“Colui che ha un senso per vivere può sopportare quasi ogni
come”
“Bisogna mostrare all’uomo che ha qualcosa a cui guardare avanti,
a cui sperare. Bisogna ricordargli che la vita lo aspetta.”
“Quello che importa non è il senso della vita in assoluto,
ma piuttosto un senso specifico in un dato momento della vita.”
“Dì sì alla vita, a dispetto di tutto.”
Tu l'hai mai letto questo libro? Cosa ne pensi? Sono curiosa!
Take care.