15 maggio 2018

Carciofo Violetto di Sant'Erasmo - Venezia


Sagra del carciofo violetto di Sant'Erasmo - Venezia


Buongiorno Buongiorno!!

Oggi ho deciso di portarvi con me alla scoperta dell’isola di Sant’Erasmo a Venezia.



In occasione della festa del carciofo, che si tiene ogni anno la seconda domenica di maggio, ho reclutato mia madre per un pomeriggio e, con l’occasione, abbiamo passato assieme anche la festa della mamma.

Se mai decidiate di andare a visitare l’isola di Sant’Erasmo, controllate prima gli orari del vaporetto, almeno eviterete di stare 30 minuti ad aspettare come le sottoscritte.

Possiamo vederlo da un altro punto di vista: siamo arrivate in anticipo per poter assicurarci un posto in battello….


Toh

Comunque sia, dopo 30 minuti di viaggio nella laguna nord, passando per Murano e le Vignole, arriviamo alla fermata di Sant’Erasmo Capannone.

È letteralmente un isola a prova di tonto. Ci sono due strade, in croce.  

Nel senso che sono due e sono pure perpendicolari tra loro.

Dai forse qualche stradina in più c’è … ma perdersi è difficile.

Sagra del carciofo di Sant'Erasmo 


La sagra del carciofo si tiene presso la Torre Massimiliano nell’estrema punta meridionale dell’isola.



Incuriosite dalle proposte gastronomiche, dalla vendita dei prodotti e dalla possibilità di degustazione, siamo andate come prima cosa proprio alla sagra

Non sia mai che, essendo già pomeriggio, abbiano quasi finito tutto.

Giunte al luogo dell’evento ci guardiamo attorno e rimaniamo un po’deluse. 

Un solo banchetto che vende carciofi, uno che vende miele, uno che vende tinture madri e olii essenziali, uno stand che funge da bar e poi la parte di sagra mangereccia. 
Proponevano carciofi fritti, in insalata, nella pasta, nel pasticcio, assieme a carne grigliata, patate fritte, baccalà e chi più ne ha più ne metta.

Erano le 4 del pomeriggio e noi abbiamo passato, grazie.

Abbiamo però preso i botoi, vuoi venire a Sant’Erasmo e non prendere carciofi? E abbiamo preso anche un barattolino di polline, da usare nella colazione come ricostituente per questo cambio di stagione.



Poi, vista la giornata regalata, con sole e nuvole che si alternavano e un bel venticello, ci siamo inoltrate nel cuore dell’isola

Abbiamo camminato, camminato, camminato e ancora camminato vedendo campi, villette, campi, villette e ancora natura.

C’era calma e pace.

Dopo aver capito che l’isola è lunga e che il paesaggio più di tanto non cambiava, abbiamo girato i tacchi e ci siamo dirette nuovamente a prendere il battello del ritorno.



Grazie al sole che era vicino alla golden hour del tramonto, il verde dei campi brillava ed era in netto contrasto con la terra scura, argillosa, ben drenata e senza il minimo sassolino.

Ed è proprio per questo terreno particolare e la posizione dell’isola che Sant’Erasmo è considerato l’orto di Venezia.  

Se vi capita di andare al Mercato di Rialto per fare la spesa, vedrete molti prodotti di Sant’Erasmo.


Comunque, il carciofo ha trovato il suo habitat ideale tanto che da quanto cresce bene e rigoglioso, ha preso il nome dell’isola. 
È allungato, piccolino e con le foglie esterne, brattee, di un colore viola scuro.

Ecco che viene chiamato il carciofo violetto di Sant’Erasmo
È anche un presidio Slow Food.

Il primo germoglio che spunta dalla pianta si chiama castraura. È la primizia dei carciofi. Tenero, dolce, piccolo. È presente per poco tempo al mercato.

Una volta tagliato questo primo germoglio, la pianta più continuare a crescere più rigogliosa, perché si impedisce di concentrare tutte le energie sul germoglio principale.


Subito dopo le castraure, i carciofi che vengono raccolti sono i botoi
Dopo i botoi abbiamo le mazzette.

Sono tutti carciofi della stessa pianta, ma essendo raccolti in momenti diversi, prendono diversi nomi.

Come mangiare i carciofi?


Le castraure sono da provare crude, assolutamente. Tagliate fine fine e condite in insalata.

Più in generale, si mangiano cotti con aglio, prezzemolo e limone, fritti in pastella, con le schie, alla greca ...
Piatto unico con carciofi alla greca

Qualche altra curiosità sui carciofi:

Lo sapevate che in veneziano i carciofi si chiamano articiochi e sembra che siano stati introdotti nella cucina veneziana dalla comunità ebraica?

Hanno un ridotto apporto calorico: sono costituiti principalmente da acqua e fibre.

Tra le fibre abbiamo:

- Mucillagini che risanano la flora intestinale

- Inulina che regola il glucosio nel sangue e abbassa i trigliceridi. È proprio l’inulina che aiuta a ridurre il grasso addominale che si accumula a causa dei picchi glicemici del sangue dopo i pasti.

Contiene quantità rilevanti di sodio e potassio

Stimolano la produzione di bile che aiuta la salute di fegato, cistifellea e riduce la presenza di lipidi nel sangue.

Spero come sempre di averti tenuto compagnia e di averti fatto scoprire una parte nascosa di Venezia. 

Until next time, prenditi cura della glicemia e dell'intestino mangiando carciofi!

Buona vita!